Spiegando meglio il significato dei termini comprensione e credibilità calati nel contesto della Ricerca, spero di poter fornire un approccio SEO / AEO (relativamente) semplice ed efficace.
Non credo sia necessario (né tanto meno utile) cercare di capire a fondo il funzionamento interno dell’algoritmo di Google prima di predisporre una strategia SEO / AEO per un brand. Il tempo dedicato a questo aspetto, infatti, sarebbe soltanto tempo sottratto al tuo business, alla tua strategia, alla sua implementazione e al suo ROI (acronimo di Return Of Investment, letteralmente il tasso di rendimento sul totale degli investimenti di un’impresa. È uno degli indici di bilancio più frequentemente utilizzati nell’analisi di redditività aziendale).
Là fuori ci sono tante persone preparatissime che trascorrono buona parte del loro tempo indagando ogni aspetto dell’algoritmo di Google e (se sei interessato) costoro possono spiegarti esattamente come funziona. Personalmente adoro ciò che fanno. Ho letto avidamente molti dei loro articoli. Ma dal punto di vista del ROI, è improbabile che quanto spiegato possa rivelarsi proficuo per la maggior parte delle persone.
Se intendi approfondire questo aspetto, ti consiglio di leggere gli articoli più coinvolgenti di Bill Slawksi e di altri che come lui hanno dedicato molte delle loro risorse a questa tematica. Se hai tempo e voglia, dai un’occhiata agli articoli che Bill e altri suoi colleghi rivolgono alle innovazioni apportate da Google.
Tuttavia, in questo campo conviene pensarla in tal modo: non è necessario conoscere dettagliatamente la meccanica di un’auto, dal pistone al motore, passando per i paraurti, per essere in grado di guidare la macchina, ma le informazioni che ottieni attraverso le conoscenze di alcuni meccanici esperti possono sicuramente dirti molto in merito.
Spero che capire meglio come comprensione e credibilità possano influire sul successo di un brand possa evitarti il fastidio di scavare troppo a fondo nel funzionamento interno dell’algoritmo di Google.
L’approccio nella sua forma più semplice
– Google vuole capire. Comunicare è il tuo lavoro.
– Google valuta la tua credibilità. Convincere è il tuo compito.
In breve: la comprensione di Google del tuo marchio e la valutazione della tua credibilità sono fondamentali per il SEO (a breve termine) e per l’AEO (a lungo termine).
Anche se in maniera piuttosto concettuale, comprensione e credibilità sono i pilastri di qualsiasi strategia che spera di ottenere successo.
Come misurare la comprensione e la credibilità
Data la loro natura concettuale, questi due parametri sono abbastanza difficili da definire in maniera chiara ed univoca. È molto complicato per i brand quantificare questi due elementi… o misurare il lavoro effettuato in questo senso, ovvero con l’obiettivo di comunicare nella maniera migliore e convincere i motori di ricerca circa la propria credibilità. E se la comprensione e la credibilità sono i pilastri su cui si reggono il SEO e l’AEO, la mancanza di visibilità può costituire un enorme problema commerciale.
Farlo per conto proprio – Chiedi a Google
1. Come ottenere una panoramica della comprensione di Google circa il tuo brand
Ricerca {BRAND} su Google…
Questa SERP offre una panoramica semplice di cosa pensa Google del tuo marchio e del tuo lavoro.
2. Come ottenere una panoramica della valutazione della credibilità di Google
Ricerca {BRAND review} su Google…
Questa SERP (Pagina dei risultati dei motori di ricerca) fornisce una panoramica semplice della valutazione di Google circa la tua credibilità.
Si tratta esattamente di ciò che ho fatto per i miei clienti a partire dal 2015.
E sebbene allora fossero ancora pochi, i miei clienti hanno beneficiato di questo servizio.
La storia del mio lavoro divisa in tre step principali:
1. Nel 2015 ho raccolto manualmente le SERP relative a ciascun brand e le ho analizzate per aiutare i miei clienti a migliorare il loro biglietto da visita digitale (ciò che appare quando un utente cerca un marchio online).
Si tratta di una semplice gestione attiva della propria reputazione online.
2. Nel 2016 i clienti chiedevano dati comparabili che inquadrassero la situazione dei loro concorrenti, quindi ho raccolto dati su diversi brand e ho creato una misurazione qualitativa rudimentale della loro reputazione online.
3. Nel 2017, in seguito ad un grosso lavoro di raccolta delle informazioni (peraltro molto noioso), sono riuscito ad automatizzare la raccolta e l’analisi delle SERP e ho standardizzato il calcolo della misurazione qualitativa di ciascun brand (utilizzando l’API dedicata all’analisi del sentiment di Google).
Ho anche migliorato la raccolta dei dati, aumentato il numero di domande poste a Google, integrato la categorizzazione (utilizzando l’API di linguaggio naturale di Google), aggiunto la Knowledge Graph API e ampliato la ricerca fino a un totale di 25.000 brand.
Come puoi vedere, ho chiesto tantissime informazioni a Google!
Quindi, nel 2017, più dati osservavo (e più osservavo i dati!), più capivo che la comprensione e la credibilità costituiscono i cardini dell’algoritmo di Google… (attenzione, ciò accade dal 2012).
Così ho creato un semplice algoritmo per trasformare questi dati in punteggi che riassumessero la comprensione e la credibilità conquistate da ciascuno dei brand indagati.
Sono assolutamente certo che queste metriche siano significative e utili, tuttavia non dico che costituiscano fattori di ranking, parametri ufficiali o altro. Affermo soltanto che siano l’espressione reale dell’opinione di Google circa un brand.
Misurazione della comprensione e della credibilità su larga scala – chiedi a Google
L’obiettivo è fornire due semplici metriche comparabili:
– La comprensione di Google relativa ad uno specifico marchio.
– La valutazione di Google circa la credibilità di tale marchio.
Speriamo che questi parametri consentano ai brand di valutare la loro attuale situazione, nonché i progressi effettuati nel comunicare e nel convincere.
L’approccio giusto è “chiedere a Google”: Semplice ma molto efficace
Ecco i dettagli relativi alla pratica del “chiedere a Google”:
1 – Comprensione
Colleziona numerose SERP correlate al brand: ad esempio {brand} {cosa fa il brand}, ecc.
– Misura la precisione
– Misura il sentiment
– Misura i parametri supplementari (pannelli, link verso siti esterni, ecc.)
– Estrai dati espliciti dal Knowledge Graph ufficiale di Google, utilizzando la specifica API (ideale sia per gli sviluppatori che per tutti gli altri utenti, grazie alla sua interfaccia user-friendly).
2 – Credibilità
Colleziona numerose SERP relative alla credibilità del brand {recensioni relative al brand} {opinioni lasciate dagli utenti circa i servizi e i prodotti offerti dal brand}, ecc.
– Valuta il sentiment
– Valuta le recensioni
– Valuta i parametri supplementari
Brand Authority – Autorità del marchio
Poiché credibilità e comprensione scisse l’una dall’altra non hanno alcun senso nel contesto SEO ed AEO, ho lavorato per fondere la comprensione e la credibilità in un unico indicatore, che ho chiamato brand authority (autorità del marchio).
L’espressione autorità del marchio può essere fonte di confusione, poiché al riguardo non esiste un’unica definizione. Tuttavia, se calata nel contesto che ci interessa (SEO ed AEO), acquisisce un valore univoco:
l’autorità del marchio (brand authority) è una metrica che ha senso
perché riferisce quanto Google conosce del marchio e quale sia la credibilità che attribuisce a tale marchio.
Autorità del marchio: chiedere a Google per farsi un’idea
Abbiamo diversi punteggi a disposizione circa comprensione, credibilità e, infine, Brand Authority. Questi tre punteggi consentono ai brand di farsi un’idea chiara e precisa della loro situazione e progredire nei vari aspetti. In definitiva, ciò consente di ottenere un vantaggio competitivo.
Ecco alcuni esempi (non sono miei clienti!) di tali parametri, ottenuti usando l’approccio “chiedi a Google” appena descritto: American Express (comprensione 83% – credibilità 100% – brand authority 93%); Yahoo (comprensione 78% – credibilità 94% – brand authority 86%); Russell Hobbs (comprensione 75% – credibilità 82% – brand authority 79%); Hilton hotel & resorts (comprensione 68% – credibilità 74% – brand authority 72%).
Questi punteggi circa l’Autorità del brand sono tutti molto buoni e sebbene alcuni di questi possano sembrare bassi, sono rappresentativi di come Google stia lavorando per passare da una comprensione di base ad una comprensione più profonda e complessa dei marchi.
Per i Geek: Data Distribution (ricorda, sto valutando 25.000 marchi)
Ecco i dati ottenuti, basati sul mio strumento Kalicube.pro, che misura l’autorità del marchio: soltanto il 14% delle marche valutate ha ottenuto un punteggio superiore a 30.
La media ottenuta è una conseguenza logica della composizione del mercato, considerato il predominio dei grandi marchi sulla moltitudine di brand minori. Inizialmente, questa valutazione potrebbe sembrare un po’ estrema. Tuttavia, se si considera la mancanza di una comprensione approfondita che Google ha della stragrande maggioranza dei brand, la valutazione generale appare più che sensata.
Bing / Amazon
Queste misurazioni possono essere applicate anche a Bing. Esattamente come fa già da qualche tempo a questa parte Google, anche Bing ha capito che la comprensione del brand è un requisito fondamentale se si vuole essere in grado di fornire risposte credibili ai propri utenti. Pertanto, da semplice motore di ricerca, si sta evolvendo in quello che potremmo definire un motore di risposta.
Ma soprattutto, Bing ha Amazon dalla sua parte. Inoltre, quello realizzato da Microsoft è il motore di ricerca di Alexa (azienda che attualmente occupa il 70% del mercato degli assistenti vocali negli Stati Uniti) ed è il motore al quale si affidano la maggior parte delle imprese attive in quel particolare segmento di mercato.