In seguito ad ogni nuovo aggiornamento dell’algoritmo, siamo sempre più ossessionati da come il SEO andrà a rinnovarsi. Tuttavia, malgrado i vari aggiornamenti, i principi fondamentali rimangono sempre gli stessi.
Tutti noi conosciamo i segreti del SEO, quindi perché non sfruttare queste tattiche? Esaminiamo i cinque errori più comuni che commette chi cura un blog.
Parole chiave non ottimizzate
Nonostante l’aumento della ricerca semantica e della tecnologia di apprendimento automatico, la ricerca attraverso le parole chiave ha ancora un ruolo predominante. Tutti i contenuti presenti nel sito, infatti, dovrebbero essere collegati da argomenti e parole chiave ai tuoi obiettivi di business.
Se i nostri contenuti sono correlati soltanto ad argomenti e non a specifiche parole chiave, come facciamo a sapere ciò che gli utenti cercano realmente? Senza la ricerca basata sulle keywords, come puoi conoscere davvero il tuo pubblico e ciò che i tuoi utenti esigono?
Le parole chiave servono come ponte tra l’intento dell’utente e il contenuto informativo o commerciale. Il contenuto ottimizzato attraverso le keywords consente di posizionare singole pagine sul web e classificarle in base alle ricerche mirate. Ciò rende i contenuti di un blog veri e propri generatori di lead.
Per i blog on-site, sarebbe opportuno riporre particolare attenzione sulla produzione di parole chiave a coda lunga. Gli esempi più comuni includono domande che iniziano con: come, cosa, quando, dove e perché.
Le parole chiave potrebbero includere anche frasi che racchiudono azioni ricercate spesso, come i “suggerimenti” o i “trucchi” adatti a portare a termine qualcosa.
I blogger spesso non ottimizzano le intestazioni, i meta tag e i contenuti con le parole chiave a coda lunga. Queste frasi chiave, poste in grassetto all’interno della meta description in un elenco SERP, potenzialmente possono aumentare la percentuale di click-through (l’efficacia di una campagna pubblicitaria).
Molti blogger, inoltre, non riescono a sfruttare la semantica in ottica SEO, trovando parole simili e con lo stesso significato. La “semantic SEO” consente ai blogger di creare contenuti più approfonditi e facili da leggere. Utilizzando parole chiave multiple, è possibile rispondere a domande specifiche dell’utenza e qualificare i contenuti fino a farli diventare post in evidenza.
D’altra parte, i contenuti troppo ottimizzati potrebbero andare incontro a pericoli di un certo tipo. L’inserimento di determinate parole chiave o una densità troppo elevata di alcune parole chiave potrebbe qualificare il contenuto come spam. Un eccessivo riempimento di keywords ostacola anche la leggibilità del testo, provocando più danni che altro.
Seguendo le migliori pratiche SEO, è importante ottimizzare tutti gli elementi rilevanti del sito, ad esempio URL e meta tags, con parole chiave mirate, utili a categorizzare e classificare singole pagine sul web. Oltre a segnalare ai motori di ricerca l’argomento principale del contenuto, le parole chiave sbrigano anche funzioni molto importanti per l’architettura del sito.
Link interni inconsistenti
I link interni rappresentano probabilmente uno degli aspetti più trascurati dell’ottimizzazione SEO, tanto che problemi con i link interni possono verificarsi persino sul sito web di un’agenzia SEO!
I link interni sbrigano molte funzioni utili al SEO:
- Stabiliscono percorsi determinati per gli utenti durante la navigazione sul sito
- Aumentano la frequenza di scansione dello spider di Google
- Definiscono l’architettura del sito e le pagine web più importanti agli occhi dei motori di ricerca
- Aumentano la credibilità e l’autorità del sito web
Malgrado i backlinks rimangano il fattore più importante per il ranking sui motori di ricerca, il loro valore può essere amplificato attraverso collegamenti interni a carattere strategico.
Dovresti creare almeno tre o quattro link interni per ogni post sul blog ed un menù a tendina nella tua home page per fornire link più profondi alle pagine web inaccessibili. Non è detto, infatti, che Google o Bing riescano ad accedervi automaticamente.
Esegui un’accurata verifica dei collegamenti interni e registra quali pagine web hanno più autorità. Basta inserire i collegamenti interni su queste pagine e collegarle ad altre pagine interne di alto valore per distribuire uniformemente l’autorità in tutto il tuo dominio.
Molti siti web utilizzano menù a discesa nella home page per distribuire l’autorità nei loro post di blog. La home page di un blogger sarà la sua pagina più autorevole. Limita il numero di collegamenti tra ciascun post del blog e la tua home page, al fine di distribuire uniformemente il valore in tutto il dominio.
Non trascurare l’importanza di una sitemap. Ciò renderà tutte le pagine web correttamente indicizzate, a patto che gli URL siano funzionanti e ottimizzati per la parola chiave.
Infine, ottimizza tutto il testo di ancoraggio per guidare il traffico sulle pagine web collegate. Assicurati di utilizzare varie frasi di testo per l’ancoraggio, in modo da poter classificare le pagine web per più query di ricerca.
Pagine in brutta copia
Come si dice spesso nel marketing digitale, è importante scrivere per i lettori e non per i motori di ricerca. Mantieni il senso del contenuto e non cercare di mostrare le tue conoscenze con un eccesso di vocaboli e preziosismi lessicali.
Il marketing dei contenuti è tanto un esercizio di branding quanto una tattica di marketing. Una produzione di contenuti coerente stabilisce il carattere del tuo brand e ti qualifica come autore. A sua volta, la dimostrazione di tali conoscenze ti renderà un’autorità nella tua nicchia di mercato.
Non sprecare questa autorità con copie scadenti dei tuoi contenuti.
Osserva il tuo blog nel suo complesso. Che cosa fa un lettore quando incontra la tua pagina web? Considera il fatto che l’intervallo medio di attenzione è stimato in otto secondi. Ottimizza la struttura delle intestazioni e dei meta tag per favorire la scansione e per comunicare un obiettivo chiaro.
Sfrutta un titolo potente per attirare l’interesse del lettore e nutri questo interesse con un bel paragrafo introduttivo. Inserisci sempre frasi chiare e utilizza GIF animate o video per offrire agli utenti un break mentale tra i vari paragrafi. Questi metodi aumenteranno anche il tempo medio di permanenza degli utenti sulle tue pagine.
Rendi più attraenti i tuoi contenuti utilizzando correttamente gli spazi bianchi e inserendo le immagini ogni 400 parole circa. Questa tecnica ferma l’attenzione sul contenuto ed evita un sovraccarico di informazioni.
Infine, rileggi con cura. Molti scrittori vivono secondo la regola che circa i due terzi dei loro testi vanno rielaborati prima della pubblicazione. Utilizza strumenti come Grammarly o l’applicazione Hemingway per creare copie sintetiche e pulite del testo.
Immagini e video non ottimizzati
La maggior parte dei blogger ignora l’ottimizzazione di immagini e video. Non ottimizzare il formato e le dimensioni delle immagini è uno degli errori più frequenti, considerato il tempo eccessivo impiegato dalle pagine per caricarsi.
Tutte le immagini del sito dovrebbero essere formattate come .jpg e tutte le immagini vettoriali come .png.
Ottimizza sempre il testo delle immagini e introduci al suo interno le parole chiave necessarie.
Quando ottimizzi i file video, includi tutti i tuoi file video in una singola cartella e crea una mappa del sito per i motori di ricerca allo scopo di indicizzare i tuoi video. Ottimizza la meta description delle pagine con i video mediante alcune parole chiave mirate. Usa anche una call to action nella meta description o nelle annotazioni dei video.
Il video marketing è molto importante: secondo una recente indagine condotta da HubSpot, il 43% dei consumatori desidera più video nei contenuti di marketing.
Promozione povera di contenuti
Questo è il più grave errore commesso da blogger e piccole imprese. Un buon contenuto è come un magnete per il traffico in entrata e il rank si basa molto sui meriti della scrittura. Ad essere sinceri, in base all’esperienza che ho avuto, posso affermare che questo non è sempre vero.
Consideriamo un progetto di 10 ore per un totale di 3.245 parole, con contenuti ed immagini di ottima qualità. Questo potrebbe rivelarsi inutile esattamente come una piccola lista di 400 parole scritte male, se non supportato da una struttura tecnica appropriata e da una buona strategia di promozione dei contenuti.
Cosa sarebbe successo se, dopo aver scritto la teoria della relatività, Einstein avesse semplicemente pubblicato il testo sulla porta d’ingresso del suo studio e aspettato che qualcuno la leggesse? Un contenuto pubblicato su un blog o un dominio giovane non produrrà alcun traffico senza una promozione adeguata.
Segui queste strategie per promuovere i contenuti e sfrutta la frequenza di rimbalzo dei social media:
- Invoglia gli utenti del tuo blog a condividere i tuoi contenuti
- Contatta gli influencer sui social media e chiedi loro di condividere i tuoi contenuti
- Richiedi un preventivo ad un leader del tuo settore di riferimento per condividere i tuoi contenuti e pubblicizzarli sui social
- Aggiungi sempre un video per ottenere una maggior condivisione
- Contatta i siti web che hanno contenuti simili e crea link in entrata e uscita
- Invia i tuoi contenuti per sostituire i link non funzionanti sui siti più autorevoli
- Esegui una campagna pubblicitaria a pagamento sui social media per raggiungere un determinato target di pubblico
La promozione del contenuto implica un’analisi del pubblico. Segmenta il pubblico in base alle abitudini, all’età e allo stile di vita. Indaga i gusti degli utenti e gli orari durante i quali i tuoi clienti potenziali sono più attivi.
Cerca di capire quali contenuti osservano sui canali multimediali specifici. Gli esempi relativi ai contenuti virali includono:
Tutorial
Infografica
Video
Liste
Articoli relativi a curiosità
Il contenuto serve come efficace tattica di marketing utile a generare lead. Tuttavia, se il contenuto viene semplicemente poggiato su un ripiano e lasciato lì a prendere polvere, diventa un investimento perduto.
Conclusioni
Agenzie SEO e marketer spesso informano i clienti sugli errori tecnici che possono commettere. Ma a volte è sufficiente un po’ di realismo e fare un passo indietro, analizzando le proprie campagne per capire dove siano gli errori.