Copywriting SEO, ecco cosa c’entra il branding
Nel cercare di rendere un contenuto davvero SEO non basta sicuramente che esso sappia canalizzare traffico verso il sito internet né tanto meno è sufficiente affidarsi ad una miriade di condivisioni social. Arrivare all’essenza del Copywriting SEO non vuol dire fermarsi a scrivere per Google (e i vari motori di ricerca) per trovare il posizionamento migliore per il proprio sito. Andare al di là degli schemi è spesso la ricetta ideale per vincere. Pensare di rendere davvero SEO un contenuto semplicemente infilando una dietro l’altra una serie di parole chiave senza badare al resto è un atteggiamento sbagliato. E preoccuparsi della densità effettiva delle keywords all’interno di un testo è uno degli ultimi problemi che il copywriting SEO deve porsi. Basta scrivere contenuti di qualità che sappiano rispondere alle domande dei visitatori, che diano loro effettivamente una mano per quanto stavano cercando. E a proposito di ricerca, poi, basterà verificare che i termini utilizzati come parole chiave possano soddisfare le proprie esigenze in termini di potenziali visitatori in entrata.
Bisogna focalizzarsi sul proprio brand e in relazione ad esso scrivere un messaggio che non lasci spazio ad ombre e dubbi. Ma come può essere possibile sfruttare il messaggio del proprio brand per scrivere contenuti SEO?
L’importanza di trovare un messaggio brand ideale
Il primo passo indispensabile per creare contenuti SEO-friendly è quello di identificare con certezza quello che è il principale messaggio del proprio brand, un passo fondamentale per l’avvio della propria attività anche se spesso e volentieri viene sottovalutato da molti imprenditori. È importante non solo guardare il mercato di riferimento ma anche entrare nel proprio target per capire esattamente cosa si è disposti ad offrire. Non farlo significa ottenere un sito web piatto che più che attrarre nuovi utenti li farà scappare per la noia dopo le prime righe lette. Il risultato, dunque, sarà una mancata conversione e, dunque, un’ennesima occasione persa per far decollare nella maniera giusta il proprio business. Detto questo, come si può fare a trovare il messaggio brand ideale? Basta porsi alcune semplici domande e, in base alle risposte, si otterrà il giusto tipo di messaggio da trasmettere. Un totale di 6 domande per dare una svolta positiva al proprio sito web in ottica SEO.
1 – Quali sono i servizi che si offrono e perché sono unici?
Definire cosa offri in più rispetto alla concorrenza è fondamentale. I visitatori devono avere sin da subito ben chiari i servizi offerti e soprattutto i punti di differenza con i diretti concorrenti. Insomma, è necessario focalizzare l’attenzione sui punti che distinguono la propria attività dalle altre. Ad esempio, nel campo alimentare, potrebbe essere motivo di differenza dalla concorrenza disporre di prodotti locali e biologici. In questo modo si ottimizza anche il tipo di visitatore che raggiungerà il sito.
2 – Quali sono i valori che vengono offerti ai clienti?
Quando si avvia un’attività è importante di certo pensare al lato economico. D’altra parte si parla pur sempre di business e come tale deve essere affrontato. Se, però, da un lato è fondamentale basarsi su ciò che si offre materialmente, dall’altro è importante anche evidenziare quelli che sono i valori aggiunti della propria attività.
3 – Quali sono i propri clienti ideali?
Domanda difficile a cui dare una risposta ma importantissima per creare contenuti SEO di alta qualità. Occorre focalizzare la propria attenzione sul cliente e domandarsi quale sarebbe la tipologia di clienti ideali a cui il proprio brand potrebbe rivolgersi. Per capire chi è il cliente ideale bisogna però prima scavare profondamente dentro sé stessi. È fondamentale chiedersi che tipo di proprietario di impresa si è, quali sono i problemi a cui si potrebbe andare incontro, quali gli interessi e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Più dettagliate saranno queste risposte, più sarà semplice arrivare al concetto di cliente ideale, informazioni importanti che non potranno mancare tra i principali contenuti SEO del sito web.
4 – Quando si pensa al proprio sito web, qual è il primo obiettivo che viene in mente?
Normalmente, l’obiettivo principe per un sito web è quello di riuscire a generare il maggior numero di conversioni possibile, ma pensare semplicemente a questo non basta. Occorre soffermarsi a riflettere su come si desidera che gli utenti interagiscano con il proprio sito internet. Occorre chiedersi se si desidera che i visitatori visitino il blog/sito e trovino molte informazioni sull’argomento che li interessa o se, ancora, si desidera che i visitatori portino a termine l’acquisto di un determinato bene o servizio. In base alle conversioni che si vuole ottenere si può creare un messaggio differente che contribuirà sicuramente ad incrementarle in maniera notevole.
5- Per quali problematiche o servizi i clienti si possono affidare al proprio brand?
Questa domanda richiama in parte quella che era la numero 2 ma serve, comunque, a scavare un po’ più in profondità in merito a quelli che sono gli obiettivi dell’azienda nei confronti dei clienti. Ad esempio, se un utente ha bisogno di un pc, si dovrà ragionare pensando di volergliene offrire uno di buona qualità ad un prezzo conveniente. Sarà inutile pensare soltanto di aver accontentato un cliente che aveva necessità di un pc per il fatto stesso di averglielo venduto. Il fatto stesso che il cliente finale abbia risparmiato e sia rimasto soddisfatto dell’acquisto potrebbe essere un valore aggiunto per il proprio sito web, anche in ottica SEO.
6 – Qual è il tono migliore da utilizzare per il proprio target di clienti?
Inutile negarlo: ogni target di clienti predilige un determinato tipo di tono. Usare un tono univoco non è una scelta positiva in quanto certi argomenti e certi toni possono andar bene per determinati target di visitatori e non per altri. Soffermarsi a riflettere sui caratteri della personalità dei propri visitatori aiuta indubbiamente a capire quel che cercano e ad orientare, in questo verso, il tipo di stile o tono più consoni da utilizzare.
Test su test, una scelta vincente per il SEO!
Per creare dei contenuti SEO degni di nota e destinati al successo è indispensabile testare diversi stili e non fermarsi mai ai primi test. Tra i test più conosciuti da effettuare c’è quello cosiddetto A/B. Utilizzandolo è possibile testare due o più versioni dei propri contenuti in modo da poter valutare qual è quello migliore. Nel caso in cui, ad esempio, si abbiano due post e si debba scegliere tra i due, si possono pubblicare entrambi e, verificate le relative statistiche (in termini di traffico, click e conversioni) scegliere quello più adatto. Modificando di volta in volta uno o due elementi portanti (come titolo, lunghezza del post o design) si può riuscire anche a comprendere quali fattori migliorino il sito web sul piano SEO e quali, invece, lo indeboliscono.
L’importanza di ottimizzare le pagine di destinazione e quelle di servizio
Sia le pagine di destinazione che quelle di servizio possono rappresentare il primo contatto dei visitatori con il sito web, proprio al pari della più classica Home Page. Per questa motivazione, entrambe non vanno mai tralasciate ed è necessario ottimizzarle al meglio in ottica SEO in modo da favorire le conversioni. Dovrebbero rappresentare un valore aggiunto per il proprio sito web anche se molto probabilmente al loro interno gli utenti troveranno semplicemente le informazioni inerenti alle tipologie di notizie che possono trovare in quella pagina o alle modalità possibili per entrare in diretto contatto con il proprietario dell’azienda. La prima mossa per non annoiare il visitatore in questa fase è quella di scegliere un tag H1 avvincente, focalizzandosi magari su ciò che si desidera offrire con il proprio sito internet. Gli utenti devono essere incoraggiati a proseguire nella lettura per cui è indispensabile dar loro uno spunto in più cercando di coinvolgerli quanto più possibile nel progetto.
Ancor più importanti possono rivelarsi i tag H2 e H3. Grazie ad intestazioni particolari, domande stimolanti o argomentazioni coinvolgenti è possibile più che mai invogliare i visitatori a proseguire nella lettura e a non abbandonare il sito. Le pagine di atterraggio e di servizio, spesso sottovalutate, sono lì solo per essere riempite di keywords inutili e slegate tra loro. Questo non farebbe altro che peggiorare l’aspetto SEO del sito web.
I post del blog
Molti esperti SEO utilizzano i post del blog solo come contenuti di riempimento. Questo potrebbe essere un errore specie in presenza di contenuti che non rispecchiano il resto del sito e che, dunque, potrebbero confondere i visitatori. Ascoltando le esigenze dei propri visitatori, invece, si creano contenuti SEO efficaci anche se non si è esperti nel settore. Per ottimizzare i post del blog si può optare, ad esempio, per l’utilizzo dei tag H2 e H3 per suddividere il testo in paragrafi e facilitarne la lettura o includere dei link interni al sito per favorire il reindirizzamento. Sprecare la possibilità di interagire con i propri visitatori mediante i post del blog sarebbe un errore.
Solo seguendo queste semplici regole si possono produrre ottimi contenuti SEO che raccontino cos’è la propria azienda, senza dimenticare di evidenziare perché i visitatori sono clienti ideali e perché l’azienda è la più adatta alle loro esigenze.